Già dal 2024 potrebbe arrivare la nuova email certificata con standard europei. La tanto vituperata PEC si evolverà e diventerà REM. Vediamo in questo articolo cos’è, come funziona e cosa cambia per l’utente.
Innanzitutto cos’è l’attuale PEC e come funziona
La PEC o Posta Elettronica Certificata, è un servizio di posta elettronica che permette l’invio e la ricezione di documenti con valore legale il cui scopo, rispetto alla tradizionale e-mail, è quello di garantire una maggiore sicurezza nelle comunicazioni digitali.
PEC come funziona
Innanzitutto, per attivare un indirizzo PEC, è necessario rivolgersi ad uno dei tanti provider abilitati, come Aruba, Register etc. Una volta ottenuto l’indirizzo PEC, sarà possibile inviare e ricevere messaggi di posta elettronica certificati con altri intestatari di indirizzi PEC
La peculiarità della PEC risiede nella sua funzione di certificazione: ogni messaggio inviato tramite questo servizio viene dotato di una firma digitale temporale che ne attesta l’integrità e l’autenticità, assumendo quindi anche valore legale.
Inoltre, lo stesso provider PEC garantisce la consegna del messaggio al destinatario e ne conserva una copia conforme a norma di legge.
Grazie alla certificazione delle comunicazioni, la PEC ha trovato ampio impiego in ambito giuridico e amministrativo. Ad esempio, è possibile utilizzare la PEC per inviare documenti legalmente validi come contratti, fatture o comunicazioni ufficiali. Inoltre, la PEC può essere utilizzata anche per ricevere notifiche da enti pubblici o privati.
Per inviare un messaggio tramite PEC è sufficiente compilare il modulo di composizione del messaggio, inserendo l’indirizzo PEC del destinatario e allegando i documenti da inviare.
Il messaggio sarà quindi inviato al server PEC del provider e successivamente recapitato al destinatario. Ogni fase del processo di invio e ricezione viene tracciata e certificata, garantendo la validità legale dei documenti.
La PEC rappresenta dunque uno strumento fondamentale per semplificare le comunicazioni digitali, garantendo la sicurezza e la legalità delle informazioni scambiate.
Grazie alla sua funzione di certificazione, la PEC ha trovato ampio utilizzo in ambito professionale, ma anche tra i cittadini che desiderano avere una comunicazione più sicura ed efficace.
E il DOMICILIO DIGITALE che cos’è?
Abbiamo preso dimestichezza con questo neologismo con il Decreto Semplificazioni del 16 Luglio 2020, in pieno periodo COVID, che sanciva l’obbligo per le imprese e i professionisti di dotarsi di un domicilio digitale al posto del domicilio fisico per tutte le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione.
Per domicilio digitale si intende quindi l’indirizzo telematico che viene utilizzato come indirizzo di destinazione per le comunicazioni tra l’impresa e gli enti pubblici.
Il domicilio digitale come base per la nuova IDENTITA’ EUROPEA
L’Unione Europea, tramite il nuovo Regolamento eIDAS, ha deciso di introdurre uno standard unico (Etsi) da estendere a tutte le PEC dei singoli Stati Membri UE, così da creare una sola rete intracomunitaria.
Il tutto si baserà quindi sul domicilio digitale che sarà presto adottato obbligatoriamente in tutta Europa, probabilmente già dal 2024, e avrà funzioni di certificatore per la nuova PEC EUROPEA o REM.
Vediamo quindi di cosa si tratta.
Che cos’è e come funziona la REM, la nuova PEC Europea obbligatoria
La REM, il cui acronimo inglese significa Registered Electronic Mail, è il nuovo formato di e-mail certificata su standard di sicurezza europea. Appena annunciata molti l’hanno definita Pec Europea ma poi il nome è stato cambiato per non confondere le due cose.
La REM, che sostituirà la PEC, è un particolare formato di e-mail certificata che permette di inviare i messaggi con valore legale in tutta Europa e non quindi limitata al solo territorio Italiano.
Quali sono le principali differenze tra REM e PEC
Il nuovo standard di sicurezza della REM permette di avere certezza dell’identità di chi invia e di chi riceve la mail e non solo del proprietario della casella.
Con la REM viene garantito CHI invia, l’INVIO stesso, il CONTENUTO, la DATA del messaggio e CHI LO RICEVE.
La differenza fondamentale con la REM infatti sta proprio nel fatto che la PEC, non avendone l’obbligo, non fa il controllo dell’identità del mittente.
L’altra differenza importante è che la REM ha valore legale per tutte le comunicazioni che avvengono all’interno degli stati membri della UE allargando notevolmente il raggio d’azione per far valere i propri diritti su tutto il territorio dell’Unione.
Vediamo riassunte in questa grafica le principali differenze fra REM e PEC
Come e quando si attiva la REM
Pur non essendoci ancora una deadline certa da cui far partire l’obbligatorietà, la REM verrà introdotta sicuramente entro il 2024, per dare sufficiente tempo sia ai provider che a chi ha già una PEC di sostituirla.
Il passaggio da Pec a Rem sarà piuttosto semplice perché basterà adottare una procedura per riconoscere chi è l’utente titolare della Pec tramite un documento d’identità e attivare la verifica in due passaggi, più o meno come avviene per attivare lo SPID o la CIE (Carta d’identità Elettronica).
Pec Europea cosa cambia per l’utente
Dire che non cambierà assolutamente non è vero. Diciamo che, la maggior parte dei cambiamenti saranno a carico dei provider in quanto, per esempio, l’indirizzo della PEC resterà lo stesso. Non si sarà quindi costretti a cambiare l’indirizzo PEC della propria documentazione aziendale.
Anche l’operatività degli strumenti e delle piattaforme on-line di invio e ricezione non cambiano granchè, assicurano dal team di Aruba, se non per quanto riguarda la procedura di doppia autenticazione, dal classico SMS al messaggio telefonico fino al riconoscimento biometrico (viso o impronte digitali), già conosciuti dagli utenti per le transazioni bancarie di pagamento on-line, Pay Pal, Spid, carte di credito, On-line Banking etc.
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